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Svezzamento

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La prima cosa da dire sullo svezzamento è : non è una corsa!
Non bisogna arrivare da nessuna parte! Il bambino è fatto per nutrirsi con il latte della mamma fino a un anno di vita! Premesso questo, nella realtà quotidiana, per svariati motivi non è possibile portare avanti l'allattamento così a lungo.
Lo svezzamento consiste nell'abituare progressivamente il neonato a cibi diversi dal latte.
L'intestino , il fegato, e i reni del bimbo non sono in grado di assimilare cibi complessi, perciò si utilizzeranno cibi semplici e preparati in modo da renderli facilmente digeribili. Inoltre ogni bimbo è diverso da un altro,così, anche se l'alimento somministrato è normalmente tollerato da un neonato di quella età, è buona norma darne una quantità limitata all'inizio e aumentarla gradatamente. Bisogna anche fare queste prove una alla volta per poter riconoscere la causa di una eventuale reazione anomala.
Queste ultime consistono più spesso in una alterazione dell'alvo in senso diarroico, o in una dermatosi aspecifica ma a volte vi può essere vomito e una vera reazione allergica di tipo immediato (orticaria), o ritardato .
L'intestino del neonato all'inizio non produce l'enzima che digerisce l'amido, ma essa può essere stimolata dalla somministrazione di piccole quantità di crema di riso o tapioca e mais nel biberon. Il tutto può essere fatto non prima dei tre - quattro mesi.
Con questo prepariamo il neonato a digerire il primo biscottino che potrà essere dato attorno ai quattro - cinque mesi.
Ancora non si può parlare di svezzamento perchè questi alimenti sono somministrati con il latte e mediante il biberon.
Il vero svezzamento inizia con l'uso del cucchiaino e la prima cosa che viene data con esso è la frutta, all'incirca ai cinque -  sei mesi.
Un cenno a parte merita il glutine. Esso è una proteina contenuta nella farina di grano, avena, segale , orzo e che nei soggetti affetti da morbo celiaco, provoca l'atrofia dell'endotelio dell'intestino con conseguente mal assorbimento.
Nei soggetti normali è solo blandamente irritativo.
In sè il glutine non provoca la malattia; la scatena se l'intestino è malato.
Per convenzione si preferiva non darlo all'inizio dello svezzamento, ma si è visto che questo modo di operare non influenza il manifestarsi o meno della malattia celiaca.
Attualmente si preferisce dare sin dall'inizio farine e biscotti con glutine, in modo da scoprire immediatamente i soggetti con intolleranza ad esso.
Se ci fossero manifestazioni diarroiche, o da reflusso, si fanno i test ematici per vedere la presenza di anticorpi specifici.