Crescita       udito      vista     denti      scoliosi     piede piatto       vaccini     nei

La scoliosi

· clinicamente è una curva della colonna sul piano frontale associata ad una rotazione vertebrale, che si evidenzia alla flessione del tronco con un "gibbo" dorsale asimmetrico, conseguente ad una patologica rotazione della gabbia toracica.
· radiologicamente è una "curva" superiore ai 10° , ad insorgenza dopo il 4° anno di vita, prima dell'inizio della pubertà (del 12° anno).
La direzione della "curva" si determina in base alla sua convessità e si considera come maggiore la curva più ampia, mentre eventuali curve minori sono ritenute compensatorie
N.B.: la "scoliosi strutturata idiopatica giovanile" si differenzia dalla:
· scoliosi "infantile", che compare nei primi 3 anni di vita ed è quasi sempre severa
· scoliosi "dell'adolescente", che interviene soprattutto nelle femmine, dopo il menarca, di solito autolimitata e dalla:
· "scoliosi funzionale" (o "atteggiamento scoliotico") conseguente:
· ad una differenza di lunghezza degli arti inferiori (in genere l'arto più corto è il sinistro), con gibbo (presente dalla parte dell'arto più lungo) che scompare correggendo la dismetria degli arti, oppure
· ad una postura scorretta, che provoca una curva che scompare quando si chiede al bambino di stare dritto, non associata a gibbo

PREVALENZA: dipende dal sesso (più colpito è quello femminile), dall'età considerata e dall'entità della scoliosi.
Nell'adolescenza è la seguente:
· per curve >11° è del 2-3%
· per curve >20° è dello 0,3-0,5% (1,2% nelle femmine, 0,1% nei maschi)
· per curve >30° è dello 0,2-0,3%.
Poichè una "curva" richiede trattamento se maggiore di 30°-40° Cobb, la prevalenza delle scoliosi che richiedono
terapia è dello 0,2-0,3%

PROBLEMI di salute sono rappresentati da:
· deformità estetiche (causa, nei casi più gravi, indipendentemente dall'età, di possibili problemi psicologici)
· dolore lombare (riferito dal 60-80% dei soggetti adulti, ma mancano dati epidemiologici di raffronto tra scoliotici e non)
· eccezionalmente da patologie cardio - polmonari (riscontrabili solo in presenza di "curve" superiori a 100-120°

EVOLUZIONE: la scoliosi giovanile idiopatica è una condizione associata all'accrescimento ponderale, quindi con una possibilità di progressione nel tempo fino al completamento dello svoluppo sessuale.
E' molto difficile prevedere la storia naturale di ogni singola curva, quindi non è possibile conoscere a priori quali "curve" peggioreranno, e quali trarranno giovamento dal trattamento terapeutico

TERAPIA: ha lo scopo di stabilizzare (trattamento conservativo) o di ridurre (trattamento chirurgico) la "curva", ma non porta a guarigione.
Il trattamento conservativo comprende:
· terapia fisica:esercizi proposti con lo scopo di migliorare la postura, la motilità del rachide, il tono muscolare, e di imparare le normali attività in presenza di un "corsetto".
Non è mai stata dimostrata la sua efficacia nel rallentare la progressione della "curva".
· stimolazione elettrica (LESS):elettrodi applicati alla cute sul lato convesso della curva maggiore, per almeno 8 ore notturne, fino al raggiungimento della maturità scheletrica.
E' proposta come alternativa al trattamento ortesico per offrire una migliore qualità di vita, ma i risultati evidenziano comunque una compliance non buona nel 50% dei casi (vengono riferiti sensazione di disturbo da stimolazione elettrica, disturbi del sonno, irritazione della cute), ed un insuccesso terapeutico (mancata effettuazione della terapia o peggioramento della curva superiore a 10° ) nel 56% dei ragazzi.
Basandosi sui dati attuali, la LESS non sembra essere un valido trattamento.
· ortesi:"corsetti" che, indossati da 16 a 23 ore al dì, riescono ad esercitare una pressione sulla "curva" maggiore in modo da ridurla (con correzioni del 50-60% durante il trattamento).
A 5 anni di distanza sembra però che il guadagno finale rispetto ai valori pre - trattamento scenda a soli 2°-4°. Inoltre non si hanno dati di studi controllati che valutino come si sono modificati i disturbi fisici
sopra menzionati. Tra gli effetti collaterali della terapia vengono segnalati disagi nelle attività quotidiane, disturbi del sonno e irritazione cutanea.
Gli studi non sembrano chiaramente evidenziare che un trattamento conservativo prococe sia in grado di modificare la progressione della curva.
Il trattamento chirurgico viene indicato in presenza di curve superiori a 40°-50° Cobb, e consiste nell'artrodesi (saldatura dei corpi vertebrali dopo derotazione delle coste e delle vertebre) che porta ad una correzione di circa la metà dei gradi iniziali. Esita una riduzione della lordosi lombare fino al dorso piatto

QUANDO VERIFICARE:
E' consigliabile un attento controllo della colonna in occasione dei controlli periodici annuali (o dei bilanci di salute) a partire dal 10° anno.


Esame obiettivo:
· si considerano segni indiretti di scoliosi, a bambino in posizione eretta:
· l'asimmetria nell'altezza delle spalle, delle scapole e dei fianchi
· la diversa ampiezza del "triangolo della taglia"
· il disassamento del rachide (se si utilizza il filo a piombo, questo viene a cadere fuori dalla piega interglutea).
N.B.: l'asimmetria dei fianchi (con linea virtuale che unisce le due ali ilache obliqua non orizzontale) può
essere espressione di una asimmetria degli arti inferiori, che deve essere valutata.
· i dati clinici sopra riportati, per divenire significativi nella valutazione di una vera scoliosi, dovranno essere associati alla rotazione vertebrale, che clinicamente, nel bambino flesso, si esplicita nel "gibbo".

· in presenza di un "dorso piatto", con diminuzione della cifosi fisiologica, un gibbo anche modesto
può corrispondere ad una curva anche importante