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La prevenzione delle allergie

Ognuno di noi vuole essere unico e se non riesce ad esserlo in positivo, che lo sia almeno in negativo!
La nostra ricerca di essere speciali si accontenta anche di avere una patologia minore ma che comunque ci giustifichi ai nostri occhi indulgenti: non stiamo ingrassando perché mangiamo troppo e male o facciamo poco esercizio, ma perché siamo “intolleranti” a questo o quell’alimento!
Nostro figlio non si ammala troppo di frequente perché lo rimandiamo a scuola troppo presto senza fargli fare nessuna convalescenza, ma perché “allergico” o con “basse difese immunitarie”!
Non esistono più indigestioni ma solo “allergie” o “intolleranze” alimentari!

In realtà, ogni neonato è intollerante a tutti gli alimenti tranne il latte materno. Ogni alimento diverso dato troppo precocemente non sarà tollerato e darà disturbi, ma si tratta di fisiologia e non di patologia! E’ normale che sia così!

Acquisirà la tolleranza a tutti gli alimenti quando vi entrerà in contatto.
Il problema è quando e come questo succederà.
Il momento maggiormente propizio per cominciare a introdurre cibi diversi dal latte materno (senza smettere di allattare!) è tra i sei e gli otto mesi.
La via di introduzione che produrrà tolleranza è quella orale: il cibo sarà scomposto dalla digestione in pezzetti appunto digeribili e non più allergenici.
L’intestino è circondato da linfonodi che sorvegliano la penetrazione di sostanze estranee. L’esposizione di cibo digerito seleziona le cellule immunitarie in modo che gli anticorpi contro di esso non vengano prodotti, inoltre la presenza di un certo cibo nel lume intestinale stimola la produzione degli enzimi che lo digeriranno.
Dunque ritardare l’introduzione di cibi diversi, ritarderà o impedirà l’acquisizione della tolleranza.
Ma allora la crosta lattea e tutte le dermatiti da allergia e intolleranza al latte?
In realtà queste manifestazioni cutanee  non sono la conseguenza di una allergia alimentare, ma la causa di quest’ultima!
In altre parole, la cute del neonato è estremamente sensibile e non è la barriera quasi impenetrabile che è la cute di un adulto!
Basta un sapone un poco aggressivo o un tasso d’umidità un poco più elevato per screpolarla e far penetrare sostanze estranee. Poi c’è la variabilità personale per la quale una pelle si rovina prima dell’altra e viceversa.
La via di introduzione che provocherà allergia diventa allora quella cutanea! Sulla pelle screpolata e con eczema mettiamo per esempio una crema che contiene proteine del latte, la pelle infiammata è ricca di cellule immunitarie che reagiscono alle proteine intere e non digerite producendo anticorpi!
Ecco che il bimbo si sensibilizza e può diventare allergico!

Ricapitoliamo:
1)      tutti i neonati sono “intolleranti” ai cibi
2)      acquisiscono la tolleranza attraverso l’introduzione dei cibi assunti per via orale
3)      se la cute è rovinata, la penetrazione attraverso di essa di sostanze estranee complesse come le proteine possono determinare la sensibilizzazione e l’allergia.
4)      Attraverso la pelle si può diventare allergici, attraverso l’intestino ci si "vaccina".
5)      Se si è divenuti nostro malgrado allergici a un cibo e la reazione è minima, non conviene allontanarlo del tutto dall’alimentazione, altrimenti non si diventerà mai tolleranti. Se la reazione invece è violenta e si decide di allontanare completamente il cibo incriminato, lo si farà per un tempo limitato e poi, in genere all’anno di età, si proverà la desensibilizzazione reintroducendolo gradatamente.

La prevenzione dell’allergia alimentare si fa con l’allattamento materno almeno per i primi sei mesi o , se allattato artificialmente e c’è storia di allergia in famiglia, con formule ipoallergeniche.
Curando perfettamente la cute impedendone la fessurazione con prodotti emollienti o nel caso , antinfiammatori, allontanando le sostanze estranee con frequenti bagni usando prodotti anallergici e soprattutto ripristinando il film lipidico con olii.
Introducendo ai sei mesi i primi cibi diversi  per indurre la tolleranza. Queste accortezze limiteranno anche l'allergizzazione a sostanze aeree perchè anch'esse allergizzerebbero attraverso la pelle. Un ambiente ricco di allergeni (campagna) che penetrano attraverso le vie respiratorie fa acquisire la tolleranza!

Piano piano  il neonato acquisirà la tolleranza e l’apparente “allergia” alimentare scomparirà, non comincerà la marcia allergica che spesso porta ad asma o altro.

In qualche caso purtroppo , dove esistevano fattori predisponenti e/o genetici o dove la cute non è stata curata sufficientemente e la sensibilizzazione si è spinta troppo oltre, pur affievolendosi e scomparendo l’allergia alimentare, si ripresenterà in seguito una allergia di tipo diverso, sia asma o rino congiuntivite.