Se il Pasto è una Tortura !

Il bambino, anche quando non ha fame, ha strumenti di autoregolazione dell’appetito e non deve essere forzato

Un bambino in buona salute, che non abbia malattie acute o croniche in atto , mangia esattamente quello che gli occorre!! Anche quando sembra inappetente, non andrebbe forzato. Se lo si fa , si rischia che il pasto si trasformi in un momento difficile da gestire sia per lui che per voi. E’ normale che chi ha preparato il pasto con cura e amore, si senta frustrato e inadeguato di fronte al rifiuto del bambino, ma questo non deve causare un comportamento inadeguato che rischia di innescare meccanismi perversi.

Spessissimo ascolto mamme avvilite e preoccupate: non c’è verso di farlo mangiare! Fanno di tutto , giochini, lusinghe, urla, blandizie, ma nulla! La cosa strana e che faccio spesso notare è che il bimbo cresce bene lo stesso!!
D’altra parte capisco  quanto importante sia per una mamma alimentare e veder crescere il proprio figlio. Ma nutrire non è solo dare cibo per il corpo ma anche per l’anima!
Bisogna restare sufficientemente lucide da capire, di fronte al rifiuto del bambino, se si stanno  innescando dinamiche poco utili o addirittura dannose, sostenute dalla falsa convinzione di avere davanti un piccolo tiranno, testardo ed egocentrico.

La realtà è che siamo di fronte a un bimbo che ha bisogno di mangiare poco almeno in quel momento. Semplicemente, il bambino può non avere l’appetito che la mamma si aspetta. L’inappetenza di un figlio è un concetto relativo a metà strada  fra i suoi reali bisogni e le aspettative dei genitori.

Quello che il bambino vuole una volta soddisfatti i bisogni fisici, è l’affetto e l’attenzione dei familiari. Se scopre che basta non mangiare per ottenerli, può essere l’inizio della fine!!
Mai stargli troppo addosso se non mangia, semmai il contrario, giocarci e vezzeggiarlo solo dopo che ha mangiato!! Se rifiuta il cibo, ignorarlo e farlo scendere dal seggiolone.
Mai rincorrerlo per casa con la forchetta! Mai offrirgli un cibo che sappiamo piacergli se rifiuta quello che abbiamo preparato. Semmai offrirglielo al pasto successivo. E comunque non temete, il bambino ha strumenti insospettabili di autoregolazione dell’appetito e della sazietà. Nella nostra società non si muore di fame e le anomalie alimentari sono collegate al cattivo rapporto con il cibo instauratosi proprio quando la mamma trasforma il pasto in una tortura per lei e il proprio figlio.

Fidarsi del bambino

Insistere significa forzare un sistema evolutosi per migliaia di anni; mostrarsi dispiaciuti significa generare nel bambino il dubbio che egli non sia accettato e amato a causa del suo rifiuto; lasciarsi prendere dall’ansia significa rischiare di compromettere la serenità della corrispondenza armoniosa fra la nutrice e il suo nutrito. Bisogna rispettare, quindi, ciò che ha imparato dalla natura e che noi, invece, spesso abbiamo dimenticato.
Qualsiasi strategia mettiamo in atto per forzare la naturale alimentazione voluta da vostro figlio rischia di alterare per sempre il suo rapporto con il cibo e con voi.
Se non riusciamo a farlo mangiare di più, restiamo frustrati sia noi che lui, se ci riusciamo, sarà al prezzo di una alimentazione squilibrata e probabilmente lo avremo viziato. Da adulto sarà sovrappeso e mangerà poche varietà di cibo.
In ogni caso non avremmo fatto il suo bene, e neanche il nostro!!