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L'appetito

Il rapporto che il bimbo ha con il cibo dipende spesso dal rapporto che la madre ha con il mangiare.
Una madre equilibrata non deve fare della quantità di cibo mangiata dal figlio il parametro sul quale misurare le proprie capacità di mamma.
              
Il bambino piccolo possiede dei segnali interni che gli diranno quando e quanto mangiare, perciò alla fine assumerà le quantità giuste di alimento: rispettiamolo!
Se cerchiamo di farlo mangiare più di quello che vuole possiamo ottenere solo due cose:
A) non riuscirci, e allora i nostri continui tentativi di spingerlo ad alimentarsi lo porteranno ad odiare il momento del pasto e finiranno per farlo mangiare ancora meno.
B) riuscirci, e allora lo abitueremo a mangiare più di quello che gli occorre, con la conseguenza di farne un obeso.
Sia in un caso che nell'altro non avremo fatto il bene del bambino.

In realtà il bimbo riesce a mangiare quello che gli serve regolandosi da solo a patto che il cibo che gli viene offerto sia alla giusta "densità" calorica. Il bimbo tende ad assumere il giusto "volume" di cibo, ma se  questo volume è troppo concentrato di calorie il bimbo ingrasserà , mentre se è troppo diluito, dimagrirà. Perciò attenzione a non rendere troppo ricco il biberon con 5 - 6 biscotti: è meglio che beva 20 - 30 cc di latte liscio in più , anziché poca "pappa" di latte e biscotti.
Attenzione al parmigiano e all'olio nella minestrina: è meglio che mangi un piatto di brodo vegetale scondito che pochi cucchiai ma densi di formaggio.
Alla fine il bimbo cresce bene lo stesso ma lo avrete abituato a cibi concentrati e ultra saporiti che da grande lo renderanno necessariamente obeso.

Quello che la mamma deve fare perciò, è intervenire non sulla quantità di cibo ingerita dal figlio, ma sulla qualità dello stesso. Deve essere variato e contenere nello stesso pasto sia proteine che grassi, amidi e fibre. La nostra alimentazione e quella dei nostri figli è attualmente troppo ricca di proteine animali (carne uova) e di grassi (formaggi e condimenti) mentre è povera di fibre (frutta e verdure) e proteine vegetali(legumi e cereali).
Quello che va fatto è abituare il bambino a mangiare un pò di tutto senza cedere quando rifiuta quello che gli viene offerto dandogli in cambio ciò che lui vuole.
Sostituire il brodo vegetale rifiutato con lo yogurt o il gelato per "non farlo morire di fame" è un grave errore sia educativo che alimentare perché questi ultimi cibi sono squilibrati e troppo concentrati. Possono completare un pasto ma non sostituirlo.
Si obbietterà che il bimbo "dovrà pur mangiare qualcosa", e difatti deve mangiare il brodo vegetale magari presentato in altra maniera o reso più appetibile cucinandolo solo con una verdura per volta (passato di spinaci o patate o piselli ecc.).
Non esistono bimbi inappetenti: esistono bimbi che mangiano solo quello che vogliono loro. Sta a noi educarli, con pazienza e tenacia.
Anche un bimbo che mangia poco mangia il necessario per crescere!

 

L'unico parametro che va verificato è l'aumento di statura e di peso, e anche questo sul medio lungo termine, perché è normale che possano esserci periodi di rallentamento della crescita, i quali saranno recuperati in seguito.
Se un bimbo è cresciuto molto questo mese è probabile che il successivo mangi meno e cresca di meno; viceversa un bimbo inappetente che cresce poco, comincerà a mangiare e a crescere il mese dopo, e questo anche senza che lo sforziate o che gli diate medicine come minimo inutili.
I cosiddetti stimolatori dell'appetito non servono a nulla.

Se siete preoccupate perché vedete vostro figlio un po' piccolo, confrontate le sue misure con quelle dei fratellini e con la vostra alla sua età !
In conclusione una buona mamma non misura il cibo che mangia il figlio, ma lo varia spesso e lo cucina con gusto; non eccede nei condimenti e non dà alimenti troppo concentrati o raffinati.
Soprattutto non pesa il figlio giornalmente e non cerca la soluzione di una ipotetica inappetenza in uno sciroppo polivitaminico.

REGOLE FACILI

1) Pesate e misurate il bambino a una distanza ragionevole di tempo.(ogni 2-4 sett. nei primi mesi, ogni due mesi nel secondo semestre, ogni sei mesi, un anno successivamente.
2) Basatevi sulla crescita e non sulla quantità del cibo ingerito per valutare l'idoneità dell'alimentazione.
3) Non mostratevi ansiose rispetto al cibo, altrimenti il bimbo lo userà come arma di ricatto.
4) Abituatelo a mangiare di tutto. Una dieta variata ha meno possibilità di una monotona di risultare carente.
5) Se non vuole mangiare, non sostituite l'alimento rifiutato con un alimento che sapete piacergli nello stesso pasto (sarebbe un "premio" per non aver mangiato!), lasciatelo digiuno e poi al pasto successivo dategli un cibo che sapete piacergli.